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I loghi famosi che hanno fatto storia

Scritto da Redazione Doctaprint
9 ottobre 2024
I loghi famosi che hanno fatto storia
Il branding di un’azienda parte dal logo: la scelta dell’immagine e della grafica giusta, infatti, contribuisce sempre ad accrescere la popolarità del marchio e, di conseguenza, anche le vendite.

Ci sono alcune aziende americane che in questo campo hanno fatto scuola, creando dei loghi che hanno letteralmente conquistato il mercato a livello mondiale nei settori di appartenenza. Il merito va proprio al design e alla grafica che sono diventati dei punti di forza dei brand nonché dei segni distintivi e inconfondibili.

I loghi famosi di cui stiamo parlando hanno, tra l’altro, delle caratteristiche in comune: si tratta di immagini tutto sommato semplici, lineari, che a volte riportano solo il nome del brand, altre volte utilizzano solo una figura in bianco e nero senza particolari dettagli, ma sono allo stesso modo riusciti a diventare subito facili da riconoscere e soprattutto ricordare.

Per questi motivi, se stai provando a creare un logo originale per il tuo brand, puoi certamente imparare qualcosa da questi loghi che hanno davvero fatto la storia.

Ecco quali sono.


La semplicità del logo di Amazon 



“La più grande libreria della Terra”, così recitava lo slogan di Amazon quando, negli anni ’90, vendeva solo libri e aveva come logo una “A” maiuscola con il simbolo di un fiume in piena. Negli anni l’azienda è cresciuta e ha diversificato la propria offerta: com’è noto, oggi vende praticamente qualsiasi tipo di prodotto e così ha cambiato anche lo slogan in “Libri, musica e altro”.

Insieme allo slogan e all’offerta, di conseguenza è stato ridisegnato anche il logo, che è quello che vediamo oggi: il nome dell’azienda in minuscolo e di colore nero, con sotto un simbolo grafico che collega la “a” iniziale alla “z”, una specie di freccia che sta a indicare che su Amazon è possibile comprare qualsiasi cosa, appunto, dalla “a” alla “z”. Allo stesso tempo, la freccia ricorda molto anche un sorriso e dunque conferisce alla grafica quel tocco in più che la rende unica, pur nella sua semplicità, e contribuisce a creare un’immagine di affidabilità del brand. Inutile dire che ormai questo logo è un segno di riconoscimento dell’azienda a livello mondiale.


L'innovazione del marchio Apple



Oggi chiunque conosce il logo della mela morsicata della Apple, ma forse non tutti sanno che, in realtà, il primo logo utilizzato dall’azienda raffigurava Isaac Newton sotto il suo melo. In seguito è stato Steve Jobs a prendere la decisione di abbandonare quella grafica, considerata poco appropriata per un’azienda tech, e di affidare il restyling al designer Rob Janoff.

Inizialmente l’ormai celeberrima mela è stata realizzata a colori, più precisamente con tutti quelli dell’arcobaleno, per indicare il rivoluzionario schermo a colori del Mac. Solo dopo circa 20 anni la mela morsicata è diventata nera, così come la conosciamo oggi; se ci si pensa bene, è un logo semplicissimo, la silhouette di una mela, che non ha bisogno nemmeno dell’aggiunta del nome dell’azienda, in quanto lo richiama essa stessa iconicamente. Eppure, nella sua essenzialità, questo logo è diventato ormai sinonimo di qualità, tecnologia e innovazione e ha sicuramente contribuito alla diffusione del brand a livello mondiale.


Il carattere inconfondibile di Coca-Cola



Se la Coca-Cola ha ottenuto un enorme successo ed è oggi una delle bevande più bevute di sempre non è solo grazie al perfezionamento della formula ad opera del dottor John Pemberton che le ha conferito quel particolare sapore che ha conquistato il pubblico, ma è anche per il suo inconfondibile logo, formato dal solo nome del brand.

Ciò che lo ha reso familiare ai consumatori è il carattere con cui è stampato: si tratta di un font appartenente alla categoria degli spencerian, una tipologia molto utilizzata dai contabili del 1800. Si deve, infatti, proprio al contabile della Coca-Cola, Frank Robinson, la scelta di questo font per il logo del marchio. Se tanti altri brand hanno preferito adeguare il proprio design alle mode moderne, Coca-Cola ha scelto di andare controcorrente e di mantenere il logo nel font originale, pur con qualche evoluzione e perfezionamento. Questa linea si è rivelata essere quella giusta, visto che tutt’oggi il logo funziona ed è, anzi, un tratto distintivo del brand, in quanto è noto e amato dai consumatori di tutto il mondo, un vasto pubblico che certamente disapproverebbe un cambiamento grafico.


L'originalità del logo FedEx



Quando è nata, più di trent’anni fa, la Federal Express era una piccola società di consegne a domicilio: oggi, invece, è una multinazionale della logistica e del trasporto con sedi in tantissimi paesi.

L’attuale logo è stato realizzato nel 1994: il nome dell’azienda si è trasformato in FedEx ed è stato utilizzato il font Futura, scelta che può apparire fin troppo scontata ma che in realtà si è rivelata azzeccata e originale. L’azienda, infatti, ha avuto l’idea di far scrivere il nome del brand in modo che lo spazio tra le lettere “e” ed “x” formasse una freccia, a indicare la rapidità del servizio offerto. Questo significato, in realtà, è tutto da scoprire: al primo impatto, infatti, non ci si rende subito conto della presenza della freccia, realizzata utilizzando quello che nel mondo della grafica si chiama “spazio negativo”. Proprio per l’utilizzo di questo stratagemma, il logo di FedEx, pur essendo basilare a livello grafico, è all’avanguardia e ormai conosciuto in tutto il mondo.


L'evoluzione del logo di McDonald's



Nata nel 1940, quella che è oggi la più grande catena di fast food al mondo inizialmente si chiamava McDonald’s Famous Barbecue: il logo della “M” è stato progettato nel 1961 ma non indica, come molti pensano, l’iniziale del nome dell’azienda, bensì i due archi dorati che contraddistinguevano la struttura dei primi ristoranti della catena, progettati dall’architetto Stanley Meston.

Negli anni il logo di McDonald’s ha subito diverse modifiche ma, come è accaduto per quello della Coca-Cola, il design è rimasto sostanzialmente quello originale: è stato rimosso il wordmark ed è rimasta la sola “M” e, più recentemente, lo sfondo rosso è stato sostituito da uno verde scuro, anche se non in tutti i paesi. La modifica del colore e la scelta del verde non è casuale: l’azienda ha deciso di fare un cambio di rotta dal punto di vista del marketing, mostrandosi più attenta al tema dell’obesità infantile e anche a quello dell’ecosostenibilità; da ciò deriva la scelta di un colore più consono alla nuova filosofia aziendale.


Quando la semplicità è sinonimo di personalità: il logo Nike



Quello della Nike è sicuramente uno dei loghi più semplici della storia: una specie di virgola chiamata “swoosh” in inglese, parola che significa “fruscio”, ma anche “sfrecciare”. L’obiettivo della designer Carolyn Davidson nel 1971 era proprio quello di rappresentare graficamente il concetto di movimento, per rendere l’idea di una scarpa adatta a muoversi, a correre.

Sebbene al suo debutto il logo non fu apprezzato dai vertici dell’azienda, l’enorme successo ottenuto di certo ha dato ragione alla creatività di Davidson, che pure non era soddisfatta del suo lavoro inizialmente. Contro ogni aspettativa, invece, questo logo è riuscito a rappresentare perfettamente la personalità dell’azienda, pur nella sua estrema semplicità. Fino al 1995 lo swoosh era accompagnato dalla scritta Nike, poi eliminata perché, come per McDonald’s, questo simbolo è ormai universalmente riconosciuto e dunque non ha più bisogno del brand name.


Un logo non legato al prodotto: la scelta di Starbucks



Nata nel 1971 a Seattle dove altro non era che un locale dove bere caffè, oggi Starbucks è forse la più grande catena del settore, con sedi in oltre 60 paesi diversi. Il brand name è ripreso dal nome del primo ufficiale del Capitano Achab nel romanzo Moby Dick: il designer a cui fu affidato il compito di creare il logo, Terry Heckler, decise di mantenersi sul tema “marino” e così cercò l’ispirazione in alcuni libri sull’argomento. Fu proprio in uno di questi libri che trovò una xilografia del XVI secolo raffigurante una sirena a due code, un’immagine che lo colpì a tal punto che decise di utilizzarla nel suo lavoro.

E fu così che nacque la sirena verde simbolo di Starbucks, un logo ormai talmente conosciuto che l’azienda, come nel caso di Nike e McDonald’s, da qualche anno ha deciso di eliminare il nome del brand dalla grafica. La scelta è stata dunque quella di creare una grafica originale e totalmente slegata dal prodotto e dal servizio offerto al pubblico: di certo all’inizio può essere stata una strategia un po’ rischiosa, ma il successo ottenuto sembra suggerire che rappresentare il prodotto nel logo non è una scelta obbligata per arrivare in alto e che l’originalità spesso premia.

Dalla lezione di questi grandi brand avrai sicuramente tratto le tue conclusioni e avrai trovato ispirazione: adesso non ti resta che cimentarti nella creazione del tuo logo!

Photo Credits: photonewman