La semplicità di Andreas M. Hansen, tra bianco e nero e lettering
Scritto da Redazione Doctaprint
29 settembre 2024
Andreas M. Hansen è l’esempio di come la semplicità, applicata alla grafica, possa dar vita a risultati sorprendenti. Nonostante uno stile semplice e pulito, i lavori di questo graphic designer riescono ad avere un impatto grafico spesso superiore a quelli che utilizzano motivi ben più elaborati, merito di una grande attenzione alla scelta dei colori e del lettering.
Capiamo allora insieme chi è Andreas M. Hansen e perché il suo stile riesce ad essere così efficace.
Un graphic designer e un calligrafo, ma anche un art director; trovare una sola parola per definire Andreas M. Hansen è davvero riduttivo per questo ragazzo danese, che può essere considerato un vero e proprio professionista ed amante della grafica. La sua grande passione per questa disciplina, infatti, lo ha spinto a sviluppare una conoscenza a 360 gradi, che va dalla grafica digitale a quella analogica, e che gli ha permesso di fondare A-Space, la sua agenzia di branding e design. In un mondo che corre sempre di più verso il digitale, Andreas M. Hansen ha invece avuto il pregio di riscoprire l’analogico e le tradizioni, integrandole poi con le ultime evoluzioni tecnologiche. I suoi studi da calligrafo, infatti, gli hanno permesso di sviluppare un’approfondita conoscenza del lettering, che si traduce nella sua grande abilità nello scegliere il font grafico, ossia il tipo di carattere, che più si adatta all’occasione e che gli permette di sviluppare le sue opere non solo al computer, ma anche direttamente a mano libera.
Proprio analizzando le creazioni di Andreas M. Hansen si può pertanto notare come, la scelta del lettering, ricopra un ruolo fondamentale. Questo è nella maggior parte dei casi molto semplice, ma anche quando si articola in caratteri più complessi il risultato finale è sempre quello di una grande pulizia e semplicità, merito dell’equilibrio ricercato nell’abbinamento tra i caratteri e la loro spaziatura. Nei casi in cui, infatti, il graphic designer danese ha utilizzato un’alternanza di elementi in grassetto con altri privi di tale marcatura, o in cui ha intervallato lettere di maggiori dimensioni ad altre di minori, è comunque riuscito a rendere armonioso il risultato finale. In situazioni del genere, l’ottenimento di un tale esito è raggiungibile soltanto alternando in modo studiato i diversi effetti, così che gli stessi caratteri si richiamino e bilancino tra di loro, dando in tal modo movimento al testo, ma anche conferendo a quest’ultimo un certo ordine.
Nelle opere di Andreas M. Hansen, oltre alla scelta del lettering, vi è però anche una particolare attenzione verso quella dei colori, i quali sono sempre il bianco ed il nero, o al massimo delle sfumature di questi due. Una soluzione così minimale, in realtà, permette di conferire graficamente un forte contrasto all’opera finale, a vantaggio della sua pulizia allo sguardo e alla conseguente facile leggibilità. L’utilizzo di colori molto accesi, infatti, può in alcuni casi infastidire alla vista, o rendere difficile individuare il giusto abbinamento tra di loro. La bicromia scelta dal designer danese, inoltre, richiama anche un effetto vintage, che si enfatizza ancor di più con la scelta di lettering dallo stile “datato”. Quando, invece, il bianco e nero sono associati a caratteri dalle linee più moderne, allora la resa finale è ancora più particolare e ricca di contrasto.
Quella che può sembrare una soluzione classica, pertanto, riesce al contrario a portare a risultati molto diversi tra loro.
La professionalità e la preparazione tecnica di Andreas M. Hansen gli hanno permesso di creare uno stile davvero personale, che ha raccolto il favore dell’opinione pubblica e di grandi aziende. Non è un caso che brand come Borsalino, Bang & Olufsen, Hermès ed altri ancora, si siano affidati proprio a lui.