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I love New York: l’immediatezza e l’originalità di Milton Glaser

Milton Glaser è uno dei graphic designer contemporanei più famosi, soprattutto grazie a tre opere che hanno letteralmente fatto il giro del mondo: il celeberrimo logo I Love New York, realizzato con le sole iniziali e il cuore, il poster di Bob Dylan, e il logo DC Bullet, utilizzato dalla Dc Comics per quasi 40 anni.
Scritto da Redazione Doctaprint
18 marzo 2024
I love New York
Milton Glaser è uno dei graphic designer contemporanei più famosi, soprattutto grazie a tre opere che hanno letteralmente fatto il giro del mondo: il celeberrimo logo I Love New York, realizzato con le sole iniziali e il cuore, il poster di Bob Dylan, e il logo DC Bullet, utilizzato dalla Dc Comics per quasi 40 anni.

Conosciamo più da vicino la sua storia che di certo è di ispirazione per tutti i graphic designer o aspiranti tali.


L'esperienza italiana e i Push Pin Studios

Milton Glaser è nato a New York nel 1929: dopo aver studiato alla Cooper Union di New York, è volato in Italia dove ha continuato gli studi all’Accademia di belle arti di Bologna. È proprio qui che ha conosciuto il maestro Giorgio Morandi, figura di grande importanza nella sua formazione.

Completati gli studi, il graphic designer è tornato negli Stati Uniti dove, nel 1954, ha fondato i Push Pin Studios di cui è poi divenuto presidente. L’azienda negli anni è diventata l’officina di alcuni tra i più grandi grafici dell’epoca, ritagliandosi ben presto un ruolo di spicco nel mondo del graphic design americano e non solo. Non a caso, nel 1970 tutti i componenti degli Studios hanno realizzato la Push Pin Style, una grande mostra, con il supporto dell’Olivetti, al Louvre. Nello stesso anno, Glaser ha disegnato uno dei suoi più celebri manifesti per l’azienda italiana.


La Milton Glaser, Inc.

Nel 1974 il graphic designer ha deciso di mettersi in proprio, fondando a Manhattan il suo studio personale, la Milton Glaser, Inc. L’artista aveva già in cantiere vari progetti e nella sua azienda ha spaziato in tantissime discipline diverse del settore della grafica, come loghi, poster, illustrazioni di vario tipo per il cinema, la musica e il teatro, fino al packaging, come quello realizzato per la birra della celebre azienda Brooklyn Brewery, all’interior design di ristoranti, centri commerciali, negozi e hotel, senza dimenticare le book cover realizzate per libri di scrittori dal calibro di Philip Roth ed Herman Hesse.



Inoltre, pur sostenendo sempre di non essere un grafico di font, l’artista nel 1970 ha creato il Glaser Stencil in occasione di un poster per la famosa sala concerti newyorkese Carnagie Hall: si tratta di un font geometrico sans serif che in seguito influenzò molto anche altri artisti del lettering.

Tra i suoi lavori più famosi di quegli anni ci sono: i progetti di design per il New York Magazine, del quale era anche cofondatore; la grandiosa pittura murale negli Edifici Federali a Indianapolis; il lavoro di design per il parco divertimenti Sesame Place in Pennsylvania e infine la grafica dei ristoranti del World Trade Center.

Glaser è tornato poi anche in Italia, paese al quale è da sempre affezionato: con la WEMG, studio specializzato nell’editoria fondato insieme a un collega nel 1983, l’artista ha realizzato importanti lavori per tantissimi giornali illustri, dal Washington Post fino alla rivista italiana L’Espresso. Negli anni ’90, inoltre, Glaser ha organizzato una mostra nel nostro paese, prima ad Arezzo e poi a Milano, per esporre una serie di suoi acquarelli dedicati al quinto centenario della morte di Piero della Francesca, artista rinascimentale italiano da sempre amato e ammirato dal designer americano.


Immediatezza e originalità con ogni mezzo espressivo

Tutto il lavoro di Milton Glaser si caratterizza per due aspetti fondamentali: l’immediatezza delle sue opere e la loro originalità, elementi che è riuscito a sfruttare con qualsiasi mezzo espressivo, dai manifesti fino alle cover di dischi musicali e alle illustrazioni per le riviste.

Basti pensare al logo di I Love New York di cui abbiamo accennato all’inizio: Glaser lo disegnò nel 1977 per promuovere il turismo nella sua città. Per realizzarlo utilizzò l’American Typewriter, uno dei tipi di font serif più semplici eppure molto efficaci a livello visivo: “I ❤ NY” è di fatto un logo basilare, eppure giunge dritto al punto e centra in pieno l’obiettivo di promuovere la città e invitare le persone a scoprirla, esplorarla e, appunto, amarla. Non è un caso se questa immagine è famosa in tutto il mondo ed è stata poi copiata e utilizzata anche per decine di altre città.



Tutto questo è dimostrato anche dalla copertina per la campagna pubblicitaria del Greatest Hits del 1967 di Bob Dylan che Glaser realizzò per la Columbia Records : l’immagine mostra il profilo imbronciato del cantautore di colore nero, solo i capelli sono variopinti, folti e disordinati, a simboleggiare l’inquietudine del poeta ma anche la sua poesia e la sua creatività. Tra l’altro, questo disco non fu gradito dal cantante, che anzi lo snobbò: dunque il suo volto imbronciato acquista ancora più senso. Questa immagine divenne poi una vera icona che ispirò lo stile psichedelico degli anni ’60.

“Ancora oggi, dopo tanti anni, non passa giorno senza incontrare qualcuno che mi dice: Lei è quello che ha fatto il poster di Dylan, vero? – ha raccontato Glaser in un’intervista per Rolling Stones che 10 anni fa ripropose questa copertina – non sono mai riuscito a capire perché certe immagini continuano a rimanere nella nostra cultura, mentre altre scompaiono senza lasciare traccia”. Probabilmente certe immagini restano impresse perché hanno raggiunto il loro scopo: “La cosa più importante del design secondo me è la conseguenza di ciò che stai realizzando – ha detto il designer in un’altra intervista – e anche il fatto che tu sia o meno interessato a persuadere le persone a fare ciò che è nel loro interesse”.

Photo Credits: miltonglaser.com