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Chip Kidd e le sue originali book cover

Scritto da Redazione Doctaprint
19 ottobre 2024
Chip Kidd e le sue originali book cover
Il mondo del graphic design è composto da tanti settori diversi, alcuni più noti, come quelli legati al marketing, altri meno considerati ma altrettanto importanti, come quello del book design, ossia l’arte delle copertine dei libri. Sia esso un saggio o un romanzo, ogni libro ha una copertina con una grafica che in qualche modo ne rappresenta il contenuto, spesso diventando essa stessa un’opera d’arte. Nel settore delle book cover un artista statunitense si è distinto per la sua creatività e per la sua capacità di dare vita, a livello grafico, ad alcune tra le più grandi narrazioni degli ultimi anni: stiamo parlando di Chip Kidd.


La cultura pop di Chip Kidd: cenni biografici

Nato nel 1964 a Shillington, in Pennsylvania, sin da bambino Chip Kidd ha subito il fascino della cultura pop americana. I fumetti hanno rappresentato per lui la porta d’accesso nel mondo del graphic design, per questo personaggi come Batman e Superman sono ricorrenti nella sua carriera: nel 1996, infatti, ha scritto e disegnato “Batman: Collected” dedicato al supereroe di Gotham City, mentre nel 2008 ha pubblicato, insieme al collezionista Saul Ferris, “Bat-Manga: la storia segreta di Batman in Giappone”. In seguito ha disegnato molte copertine delle storie sui suoi supereroi preferiti pubblicate dalla DC Comics. Ma non sono stati solo i fumetti a catturarlo: Chip, infatti, ama da sempre l’estetica e i prodotti del secolo scorso, dal vestiario fino ai film e agli oggetti di design.

Laureatosi in graphic design alla Pennsylvania State University, Chip Kidd è poi diventato un artista a tutto tondo e non solo: oltre a essere graphic e book designer, è anche editore, autore, docente universitario e persino musicista. Oggi vive a New York ed è il direttore artistico di vari progetti presso Knopf, azienda di progettazione in cui ha fatto il suo ingresso nel 1986 come junior assistant. Lavora anche come freelance, realizzando progetti per diverse aziende e case editrici; la sua media è sempre stata di circa 75 disegni all’anno. Inoltre, ha scritto anche diversi romanzi, tra i quali anche un graphic novel pubblicato nel 2012 in cui Batman torna a essere protagonista.


La rivoluzione delle book cover

Chip Kidd oggi è considerato da molti come il più importante designer editoriale dei nostri giorni; di certo è tra i più influenti e soprattutto tra i più richiesti: negli Stati Uniti molti celebri autori pretendono dalle rispettive case editrici clausole specifiche nei loro contratti per assicurarsi una book cover disegnata da Chip Kidd.

In questo settore l’artista americano è davvero un maestro ed è grazie a lui che si è verificata una vera e propria rivoluzione per quanto riguarda le book cover: il suo merito è quello di essere riuscito a coniugare le necessità del design con quelle di lettura e interpretazione del testo che le copertine devono andare a rappresentare. In tal senso, Chip riesce a creare le grafiche ideali per ogni tipo di libro, dei lavori che sono in completa sintonia con il messaggio veicolato dal testo e che allo stesso tempo riescono a incuriosire il lettore e ad attirare in qualche modo la sua attenzione.



Il processo creativo e il rapporto con le nuove tecnologie

Parlando del processo creativo seguito nei suoi lavori, Chip Kidd ha dichiarato che gran parte dell’ispirazione proviene dal libro stesso: prima lo legge attentamente, poi contatta l’autore per parlarne e illustrargli le sue prime idee e impressioni. A volte coinvolge anche fotografi o illustratori per cercare di “risolvere visivamente il problema”, perché per lui di questo si tratta e, a volte, per trovare una soluzione a questo problema impiega anche diversi mesi.

Sono in tanti a pensare che è la copertina a far vendere il libro ma Chip non condivide questo luogo comune: secondo lui tutto dipende da come e da quanto il libro riesce a entrare in contatto con il pubblico, quanto riesce a trasmettere e, in tutto questo, la copertina ha solo una piccola parte di merito. Ciò che conta davvero, infatti, sono le storie, che lui ama definire “le impalcature delle nostre esistenze”, “ciò che resta dopo la dipartita di ognuno di noi”. Per questo motivo per l’artista le narrazioni sono il fulcro di tutto il suo lavoro, qualcosa da cui non può prescindere perché lui stesso, con i suoi lavori di grafica, fa parte nel mondo dello storytelling. Gli elementi che per Chip Kidd è importante far emergere in qualsiasi book cover sono i contenuti e le trame, ma anche e soprattutto i sentimenti e le sensibilità interne al racconto e anche, ovviamente, ai personaggi.

È quindi chiaro che per un’analisi attenta della narrazione e di tutti gli elementi presenti che dovranno poi emergere nella copertina ci voglia molto tempo, condizione che si scontra con il modo di lavorare di oggi a ritmi sempre più frenetici, dovuti anche, ad esempio, a quella che può sembrare la via più semplice, ovvero l’immediatezza degli strumenti digitali. A tal proposito Chip Kidd ha un’opinione ben precisa: ha infatti spiegato che durante il suo processo creativo pensa sempre e comunque a un prodotto finale di tipo analogico e dunque cartaceo, pur sapendo che il suo lavoro verrà in realtà distribuito e venduto anche in formato digitale. Per lui non è un problema, anzi, semmai è una possibilità in più; tuttavia la sua concezione del suo lavoro gli impedisce di pensare a qualcosa che sia solo ed esclusivamente digitale.


Photo Credits: designishistory.com, icondesign.it.